domenica 18 novembre 2012

I gruppi di genitori (www.spazioallemamme.it)


Perché sono importanti i gruppi di genitori?
Da “La rabbia delle mamme” di A. Marcoli (Oscar Mondadori 2011), alcuni punti di riflessione in merito:
  • Diminuiscono la solitudine con cui viene assunto il ruolo di genitore. In un gruppo di condivisione non si è più soli. 
  • Si percepisce il conforto e la maggior forza data dall’appartenenza: nel gruppo ci si sente tutti sulla stessa barca. Ci si sente capiti e sostenuti. 
  • Si ottiene un arricchimento e una modifica delle immagini mentali, sia la propria sia quella dei figli. Gli altri genitori aiutano a guardare e vedere le cose anche con i loro occhi, che non in genere meno severi e critici dei propri. 
  • Aumenta il dialogo e migliora la comunicazione all’interno della famiglia. Questa maggiore capacità protegge i figli e diminuisce il rischio di agiti aggressivi e distruttivi. 
  • Aumenta la capacita di ascolto vero. Si accoglie l’altro per come è nella realtà, che non sempre corrisponde a come l’abbiamo in mente noi. 
  • Si crea la possibilità di uno scambio continuo di informazioni e riflessioni necessarie a chi vive la stessa situazione e gli stessi problemi. Tante informazioni utilissime per tutti i genitori vengono messe a disposizione di ognuno da chi ha avuto la possibilità di acquisirle nella propria esperienza personale. 
  • Migliora la capacità di stare nell’incertezza e nel dubbio. Quando non ci sentiamo soli, ma accompagnati e capiti, diventa più facile anche tollerare il territorio dell’incerto, del dubbio, del disorientamento che caratterizzano tutti i momenti di piccoli e grandi cambiamenti di vita. 
  • Aumenta la consapevolezza dei propri conti personali o familiari in sospeso con la vita e spesso proiettati massicciamente sui figli senza neanche rendersene conto. Con il tempo si impara a liberarsene per non far pagare ai propri figli i propri conti in sospeso col passato. 
  • Migliora la capacità di separazione e rispetto dei confini reciproci. I figli potranno così cominciare a costruire la loro identità autonoma, messa a rischio da legami spesso di dipendenza reciproca basati su schiaccianti sensi di colpa e ricatti affettivi. 
  • Si crea la possibilità di chiudere i conti in sospeso con i propri genitori. La possibilità di riuscire a poco a poco a far pace con i genitori che ognuno si porta dentro, sia che siano vivi oppure ormai morti. 
  • Nasce la possibilità di cambiare ottica di lettura. Ci si pone domande diverse che aiutano a trovare strade e soluzioni diverse che non si ritorcano più né contro i genitori, né contro i loro bambini. 
  • Si presenta la possibilità di sanare vecchie ferite. Racamier, famoso psicoanalista, diceva che ogni ferita si può chiudere, ma solo a una condizione: che prima venga aperta.

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