lunedì 27 agosto 2012

Attenti al cane!

Sì, attenti al cane: prestate attenzione al vostro cane, non è un giocattolo per bambini.
Avere un cagnolino per casa è per i bambini un’esperienza meravigliosa e arricchente perchè insegna loro a prendersi cura di un essere vivente, non li fa sentire soli, regala loro momenti di affetto smodato e di amore incondizionato, li accompagna passo dopo passo nella crescita. Letteralmente proprio: ho in mente una bimba che ha imparato a camminare tenendosi in equilibrio con la coda del proprio labrador, il quale con infinita pazienza le faceva da supporto, passo dopo passo.
Il cane è un animale speciale, un amico fidato, un compagno di giochi instancabile. Ma è un essere vivente e dipende completamente dal suo padrone, si fida di lui, si affida a lui. È facile fare male a un cane, lui spesso non reagisce, è troppo l’amore che prova.
I bambini, a volte, non riconoscono al cane il rispetto che merita: lo trattano come un pupazzo, gli tirano le orecchie, lo percuotono senza ragione, anche solo per sfogare un po’ di aggressività.
Non permettetelo: non solo perché non è giusto visto che il cane non è un pelouche, ma anche perché passereste un pessimo messaggio ai vostri figli. I bambini devono imparare ad avere rispetto e delicatezza verso i più deboli, perché non tutto è un gioco di forza; devono imparare che chi dipende da loro ha bisogno di cure e di affetto, perché non si è circondati solo da strumenti; devono imparare che ognuno ha i suoi spazi e le sue esigenze, anche il cagnolino, perché non siamo il centro del mondo e non esistono solo i nostri bisogni.
Un cane può insegnare tanto ad un bambino e, se poste le corrette premesse, può essere un amico indimenticabile.
 
 

lunedì 20 agosto 2012

Un figlio, anzi no due!

Pensavate di aspettare un unico piccolo esserino, pensavate che nel vostro pancione ci fosse un solo cuore che batte, vi immaginavate con un unico neonato tra le braccia. Invece sono due!
L’entità di una notizia così radicale invade il vostro mondo, si fa strada nella vostra serenità e le preoccupazioni vi assalgono: come farò con due gemelli? E soprattutto: ce la farò?
Quando in una famiglia arriva un neonato la vita prende una nuova forma, si adatta a lui; quando ne arrivano due, mamme, non temete, succede la stessa cosa.
Certo, la fatica è maggiore e i tempi di recupero minori; è fondamentale quindi sapersi far aiutare.
Se arrivate al punto di sentire le pareti di casa che vi si stringono addosso, se vi viene da piangere per la frustrazione generata da quel doppio pianto, se siete talmente esauste da dubitare di riuscire ad alzarvi dal letto, mamme, siete andate troppo oltre. Non cercate di combattere una guerra con voi stesse, con il volercela fare da sole a tutti i costi; chiedete aiuto.
Fatevi sostenere dai vostri genitori o suoceri, da amiche, vicine di casa, sorelle, da chi volete insomma. Scegliete una baby sitter che passi con voi in casa buona parte della giornata.
Non restate da sole.
Due gemelli sono un’avventura meravigliosa, ma per viverla al meglio bisogna essere attrezzate. Pensatela in questi termini: provereste a scalare l’Everest senza sherpa che vi aiutino e senza ossigeno per respirare quando l’aria è troppo rarefatta? No, non avrebbe alcun senso, forse non arrivereste in cima.
Quindi, per godervi il panorama e sentirvi sulla vetta del mondo, fatevi accompagnare e sostenere, non temete di dire “non ce la faccio” o “non ne posso più”. È normale, è legittimo, è comprensibile da parte di chiunque.
La serenità di sentirvi sostenute vi permetterà di vivere tutta la meraviglia dei vostri due gemelli.




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lunedì 13 agosto 2012

Qui non si tocca!

Come si fa a spiegare ai bambini che esistono i mostri, quelli veri, con sembianze umane, quelli che chiamiamo pedofili? Come si insegna ai bambini ad averne paura e a proteggersi, senza per questo che si sentano terrorizzati da qualsiasi sconosciuto?
È sicuramente molto difficile e delicato come argomento, anche perché implica rivelare ai bambini una triste verità: al mondo ci sono persone cattive che possono fare tanto male senza che chi lo subisce abbia alcuna colpa.
Un tempo si usava dire ‘non accettare caramelle dagli sconosciuti’. Ma se poi sconosciuti non sono? Se è l’educatore, il prete, l’insegnante, il vicino di casa, lo zio… beh allora il problema si complica.
E non si può certo dire ‘non fidarti di nessuno che non siano mamma e papà’ perché al mondo ci sono più di sei miliardi di persone e il nostro bambino sicuramente potrà vivere incontri bellissimi con qualcuna di esse.
Si deve insegnare ai bambini, fin da piccoli, la regola del ‘qui non si tocca’. È semplice e può essere compresa già da poco dopo l’anno di età.
Si tratta di insegnare ai bambini che la patatina e il pisellino, così come il culetto e il pancino sono posti che possono toccare solo mamma e papà e che negli altri non si possono proprio toccare, neanche se ce lo chiedono.
Si dice ai bambini che a volte i grandi chiedono ai bambini delle cose, per gioco, che però sono cattive e non devono essere fatte. E se succede che qualcuno prova a toccare proprio lì, o si fa toccare proprio lì, nella zona ‘qui non si tocca!’, beh allora bisogna dirlo subito a mamma e papà, così che possano capire cosa è successo.
E non si deve per niente avere paura, perché la mamma e il papà sono grandi e capiscono se è davvero un gioco o una cosa sbagliata, e perché nessuno può spaventarci dicendo che ci farà cose brutte, perché la mamma e il papà sono i più forti e ci difenderanno sempre.


domenica 5 agosto 2012

Non si beve e non si fuma in gravidanza!

Care future mamme, 
oggi sono proprio un po’ arrabbiata e voglio dirvi un paio di cose importanti.
Ho visto di recente future mamme, con un bellissimo pancione di una gravidanza avanzata, bere vino all’aperitivo o fumare sigarette in un’uscita con gli amici.
Non si fa!
Ci sono cose che potenzialmente danneggiano il bambino in maniera gravissima e il fumo e l’alcol sono le principali. Perché non si possono evitare?
La dipendenza, soprattutto dalle sigarette, è molto difficile da debellare, certo; ma pensate a questo: mettereste una sigaretta accesa in bocca a vostro figlio appena nato? Perché è questo che state facendo quando fumate in gravidanza.
E non ditemi che sono solo una o due al giorno, perché vi ripropongo la stessa questione: fareste fumare al vostro bimbo nella culla una sigaretta, tanto è solo una e un pacchetto farebbe molto peggio?
Pensateci mamme, ve lo chiedo per favore; i polmoni del vostro piccolo respirano grazie a voi nel pancione, sono parte dei vostri, volete veramente che del catrame vi si depositi?
Per quanto riguarda l’alcol il discorso è simile: mettereste nel biberon del vostro neonato un bicchiere di vino? Perché è questo che state facendo quando bevete in gravidanza.
E lasciate perdere tutte quelle stupide dicerie secondo cui ‘tanto un solo goccio non fa male a nessuno’… Chiedete a chi vi obietta così se mai darebbe al proprio figlio neonato del vino mischiato al latte.
Portare avanti la gravidanza è una scelta, che comporta anche rinunciare a una parte di sé stessi per regalarla al bambino che verrà al mondo.
E ne vale la pena, fidatevi.




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