Che sia il primo giorno di nido, di materna, di elementari, di medie, di superiori, di università, perfino il primo di lavoro del proprio figlio, per una mamma è sempre un momento immensamente emozionante. Quante paure, quanti pensieri, quante gioie si intrecciano!
Poco cambia che il piccolo abbia due, dodici o vent’anni… per la sua mamma è sempre un momento di riflessione.
Ci si chiede come starà lontano da noi, ci si preoccupa che trovi persone che lo capiscano e lo accolgano bene, ci si chiede se sia effettivamente pronto per quel passo… E si aspetta col cuore in gola che torni a casa.
E forse il pensiero torna al passato, indugia sulla nostalgia, e viene un po’ da chiedersi come abbia fatto il tempo a scorrere così veloce. Quando è successo? Quando ha smesso di piangere perché non mi vedeva? Quando ha smesso di aver bisogno della fiaba della buonanotte? Quando ha smesso di rifugiarsi tra le mie braccia per un lieve spavento?
Da quando non sono più tutto il suo mondo?
È difficile abituarsi a un figlio che cresce, perché ci si riabitua anche un po’ a se stesse.
Ogni primo giorno di scuola si riacquistano parti di sé, imparando che il proprio mondo, seppur fortemente intrecciato, è distinto da quello del proprio figlio e questo è un’immensa ricchezza.
Poco cambia che il piccolo abbia due, dodici o vent’anni… per la sua mamma è sempre un momento di riflessione.
Ci si chiede come starà lontano da noi, ci si preoccupa che trovi persone che lo capiscano e lo accolgano bene, ci si chiede se sia effettivamente pronto per quel passo… E si aspetta col cuore in gola che torni a casa.
E forse il pensiero torna al passato, indugia sulla nostalgia, e viene un po’ da chiedersi come abbia fatto il tempo a scorrere così veloce. Quando è successo? Quando ha smesso di piangere perché non mi vedeva? Quando ha smesso di aver bisogno della fiaba della buonanotte? Quando ha smesso di rifugiarsi tra le mie braccia per un lieve spavento?
Da quando non sono più tutto il suo mondo?
È difficile abituarsi a un figlio che cresce, perché ci si riabitua anche un po’ a se stesse.
Ogni primo giorno di scuola si riacquistano parti di sé, imparando che il proprio mondo, seppur fortemente intrecciato, è distinto da quello del proprio figlio e questo è un’immensa ricchezza.
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